I prelievi costituiscono una delle operazioni più diffuse ed anche culturalmente rilevanti e conosciute nel nostro paese, notoriamente molto legato ai contanti. La comodità dei prelievi è sotto gli occhi di tutti, in quanto costituisce la forma più comune per avere la possibilità di usufruire di denaro cartaceo.
Stop ai prelievi, novità shock: ecco a partire da quando
Tuttavia questa dinamica, diffusissima da anni, non è vista benissimo dalle banche ma anche dai governi in quanto il concetto stesso di contante non è sicuramente il miglior modo per le operazioni finanziarie.
Il denaro liquido è infatti molto facile da “nascondere” dal punto di vista dei tracciamenti, non a caso viene spesso utilizzato per eludere i controlli fiscali e favorire il lavoro nero, di contro sono ancora molto utili in quanto non necessitano di apparecchiature come il POS, obbligatorio dallo scorso giugno.
La volontà da parte dei governi è chiara, di ridurre il numero di denaro liquido, fattore evidente anche dalle banche stesse che hanno meno bisogno di terminali ATM rispetto al passato.
Svariate di queste banche inoltre, sia piccole che di una certa rilevanza, come quelle del gruppo ING (come Conto Arancio) dal 2021 hanno dismesso ogni forma di filiale ed ATM, offrendo quindi esclusivamente servizi digitali.
E’ la fine dei prelievi? Non proprio, in quanto non sono state ancora prese decisioni ufficiali in merito alla “fine ufficiale”, data in cui sarà effettivamente impossibile utilizzarare gli ATM, è stato calcolato che entro la fine di questo decennio circa il 60 % degli attuali ATM sarà di fatto stato dismesso, ma questo non significa che l’azione del prelievo diventerà parte del passato, essendo comunque molto importante.
E’ probabile che aumenteranno i costi di commissione, attualmente non mutati rispetto agli ultimi anni, nonostante i tentativi da parte di Bancomat SpA nel voler eliminare le commissioni fisse in favore di altre più “libere”.
